Cinema

Festival del cinema spagnolo di Roma: I FILM

Festival del cinema spagnolo di Roma: I FILM

La quinta edizione di CinemaSpagna, il festival romano dedicato al cinema spagnolo contemporaneo, non poteva iniziare in maniera migliore.

Familia è una commedia nel senso alto del termine. Una storia raccontata con profondità e serietà dove la risata scaturisce dal riconoscimento di certe dinamiche in un contesto nel quale apparentemente non dovrebbero proprio esserci.
Una famiglia si sveglia e si prepara per festeggiare il compleanno di un uomo, di un padre, di un marito, di un fratello, di un figlio, di un cognato. La stessa persona vista dal punto di vista dei (e delle) familiari che gli vogliono bene e al quale sono legati da un diverso ma ugualmente profondo sentimento di affetto. Le cose si scopriranno essere diversamente organizzate e lo spettatore è chiamato a riflettere sui ruoli, sui cliché, sugli stereotipi sessisti, sulle interdizioni sessuali e affettive all'interno della famiglia. Sulla gelosia, su narcisismo, sulla capacità e bravura di ognuno e ognuna di noi di seguire un ruolo, interpretare una parte, essere un bravo attore, una brava attrice.
Dove il simbolico e il concreto si intrecciano in una storia inconsueta raccontata con magistrale plausibilità.
Di più non vogliamo dirvi per non sciuparvi le sorprese di un film che ci racconta una storia insolita nella quale confrontarci tutti e ognuno.
Un film inedito dell'ormai lontano 1996 con un cast di prim'ordine.
Dopo la proiezione ci si chiede chissà quante pellicole spagnole pur meritando non giungono mai in Italia, un'Italia sempre di più chiusa nell'autarchia dei cinepanettoni e dei film di cassetta americani.
CinemaSpagna ci permette di pareggiare i conti, almeno un po', di vedere dei film altrimenti ignorati senza i quali viviamo tutti un po' peggio.
 

Familia
(t.l. Famiglia) (1996, Spagna)
di  Fernando León de Aranoa

Cast
Juan Luis Galiardo, Amparo Muñoz, Ágata Lys, Elena Anaya

Sceneggiatura Fernando León de Aranoa
Produzione Elías Querejeta (per Elías Querejeta PC, Albares e MGN Films)
Musica Brian Fahey, Stéphane Grappelli, Sonny Rollins
Fotografia Alfredo Mayo
Montaggio Nacho Ruiz Capillas
Scenografia Soledad Seseña

premi
Premi Goya 1997 Miglior Regista Emergente
Valladolid 1997 Miglior Regia Emergente e Premio del pubblico



Altra proiezione: Domenica 6 maggio ore 22.30


 

Dopo aver visto Sin vergüenza  ci si chiede come mai un film del genere non sia mai giunto in Italia e su quali parametri i nostri distributori si basano per decidere se un film sia distribuibile o meno. Il sospetto che la censura, il disinteresse per la cultura, e il cienma straniero siano i veri criteri che hanno impedito a questo film (ma anche il precedente) di essere distribuite nel nostro paese.
Sin vergüenza  è un film corale, un intreccio composito  che vede confrontarsi cinema e teatro, la vita di alcuni giovani attori con quella della loro insegnante e di un famoso regista  che si è ispirato al grande amore della sua vita per la sceneggiatura del suo ultimo film. Tra ambizioni e invidie, tra insicurezze e bisogno d'affetto, uomini e donne, giovani e non, si incontrano, si scontrano, si amano, si innamorano, dell'uomo giusto e della ragazza sbagliata, si scoprano fedeli all'unico amore che hanno mai avuto, e fanno i conti con la sincerità del proprio affetto, del proprio orientamento sessuale, proprio grazie ai  mezzo che più fingono e mentono il teatro (mostrato nel film) e il cinema (che ci racconta questa storia). Un film di undici anni fa, vero, profondo, divertente, commovente niente affatto retorico o buonista, che ci invita a esplorare noi stessi non per interpretare un personaggio, come capita agli attori, ma per vivere la nostra vita, nonostante sia scritta male come dice a un certo punto una delle protagoniste.
Tra le attrici, oltre la grande Rosa Maria Sardà, una giovanissima Cecilia Freire, profesora della serie tv Fisica o chimica.

Sin vergüenza
(t.l Senza vergogna)
(Spagna, 2001) di Joaquim Oristrell

Cast
Verónica Forqué, Candela Peña, Daniel
Giménez Cacho, Rosa María Sardá, Jorge Sanz,
Carmen Balagué, Elvira Lindo, Marta Etura, 

Sceneggiatura Joaquim Oristrell, Dominic Harari, Teresa Pelegri, Cristina Rota
Produzione Eduardo Campoy e Gerardo Herrero (per Cartel, Tornasol Films, e Ensueño Films)
Musica José Carlos Gómez
Fotografia Jaime Peracaula
Montaggio Miguel Ángel Santamaría
Scenografia Raúl Martín


Premi
Premios Goya 2001: Miglior attrice (Rosa María Sardà) e nomination per la Sceneggiatura originale
Festival de Málaga: Miglior regia e Miglior attrice (Verónica Forqué)

Altra proiezione: Sabato 5 maggio ore 22.30

 

Puzzled Love

Tredici registi, tredici capitoli, tredici mesi, la stessa storia d'amore tra Sun e Lucas due studenti Erasmus a Barcellona solo per un anno. Una storia d'amore con una data di scadenza che ci viene infatti raccontata partendo dalla fine, per poi tornare all'inizio mentre il conto alla rovescia verso il finale che abbiamo già visto si avvicina inesorabilmente.
Gli allievi e le allieve dell'ultimo anno della scuola di cinema di Barcellona ESCAC  (Escola de Cinema i Audiovisals de Catalunya) hanno realizzato un esercizio ben pensato ma rischioso, un lungometraggio collettaneo sviluppato in tredici diversi capitoli ognuno dei quali, pur facendo progredire la storia, ha alcune caratteristiche comuni (litigio, seduzione, sesso).
Ogni capitolo ha uno stile diversissimo, si passa dal racconto per immagini senza quasi dialoghi, alla sit-com con tanto di risate preregistrate, dall'intervista-inchiesta allo split screen di una videochattata...
Il risultato è sorprendentemente convincente ed efficace grazie anche ai due interpreti Saras Gil e Marcel Borràs, che si odiano, si seducono, si amano, si spogliano, si baciano rimanendo credibilissimi in ogni singolo fotogramma.
Un esercizio di stile che ha una sua ragione di essere anche come storia, raccontata con sincerità e tanta emozione.
Girato in poco meno di un mese e costato 12 mila euro Puzzled Love aspetta, come tutti gli altri film di questa quinta edizione di CinemaSpagna, una distribuzione italiana. E constatando la qualità dei film presenti in programma ci si chiede quanti altri film che meriterebbero di essere visti non giungono nel nostro paese...


Puzzled Love (Spagna, 2011) di  Bruno Sarabia, Pau Balagué, Miriam Cañamares, Josecho de Linares, Gemma Ferraté, Alba Giralt, Alejandro Javaloyas, Marc Juvé, Carlos Pérez-Reche, Eduard Riu, Irene C. Rodríguez, Javier Sanz, Gabi Amione


Cast Saras Gil, Marcel Borràs,  Artur Busquets, Irene C. Rodríguez

Sceneggiatura Pau Balagué, Carlos Perez-Reche, Gemma
Farraté, Josecho De Linares, Alejandro Javaloyas, Bruno Sarabia, Javier
Sanz, Alba Giralt, Eduard Riu, Miriam Cañamares, Irene C. Rodríguez,
Gaby Amione, Marc Juvé

Produzione Sergi Casamitjana, Luis Segura e Aritz Cirbián (per Escándalo Films) 

Fotografia
Albert Murillo, Daniel Fernández Abelló, J. Ivan Romero, Alex A.
Antolino, Cristina Martin, Joan Martorell, Ivan Rubio, Samuel Hernandez 

Montaggio
Pau Luzón, Bernat Udina, Antonio Gómez-Pan, Pol Marró, Toni Majó, Pau
Carrasco, Cinta Nakatsuka, Irene C. Rodríguez, Gerard G. De Pando 

Scenografia
Leo Ayuso, Alba Bravo, Victor Santacana, Alex Principal, Alba “Bux”,
Laura Beltrán, Andrea Seoane, Hodei Del Barrio, Alfons Ferran, Martín
Valverde


Premi
 

San Sebastián, 2011 Zabaltegi Nuovi Registi

FIC Guadalajara, 2012 Sezione Ufficiale



Primos (t.l. cugini) è una commedia che ha la forza di mostrarci dei personaggi veri che vanno ben al di là del cliché col quale ci vengono presentati all'inizio.

Diego è stato lasciato dalla fidanzata la mattina stessa delle nozze, come ci racconta lui stesso in un piano-sequenza, in chiesa, davanti ai suoi invitati (quelli della sposa, avvisati, non sono venuti). Con i sue due cugini, lo sciupafemmine ma single Julián e l'ipocondriaco José Miguel si reca nel paese della sua infanzia dove ritrova la cugina Martina, che ha un figlio di circa 9 anni, che potrebbe essere suo.

Dopo questa premessa invece di svilupparsi sulle solite gag delle "commedie di paese", il film ci racconta e approfondisce le storie dei tre ragazzi, l'immaturità sentimentale di Diego (che dice alla cugina ti pre-amo...), il grande cuore di  Julián che cerca di riconciliare padre e figlia lui negoziante alcolista lei lavoratrice in un bordello, mentre José Miguel, diventato ipocondriaco dopo un incidente in Afganistan dove ha perso un occhio si prende cura del figlio di Martina, ipocondriaco come lui (io ho paura della morte, gli dice il ragazzino  e io della vita gli risponde José Miguel, siamo complementari). Un film con una vera sceneggiatura e che ha qualcosa da dire, una storia da raccontare, con dei personaggi e delle situazioni che si ricordano anche dopo che si è usciti dalla sala e che rimangono nel cuore dopo che le risate sono andate via.



Primos (Spagna, 2011)

di  Daniel Sánchez-Arévalo



Cast
Quim Gutiérrez, Raúl Arévalo, Adrián Lastra, Inma
Cuesta, Antonio de la Torre, Clara Lago

Sceneggiatura Daniel Sánchez Arévalo
Produzione Jose Antonio Félez e Fernando Bovaira (per Atípica Films e Mod Producciones)
Musica Julio de la Rosa
Fotografia Juan Carlos Gómez
Montaggio David Pinillos
Scenografia Curru Garabal e Satur Idarreta


Premi
San Sebastián, 2011
Made in Spain
Taormina film festival, 2011
Sezione Ufficiale



L'ultimo film che siamo riusciti a vedere di questa interessantissima quinta edizione del festival è Open 24h nel quale il regista ci racconta, con un rigoroso bianco e nero, con una antoniana assenza di musiche di commento e un racconto ellittico, fatto di durate e di assenze, dove la durata suggerisce la cifra esistenziale e l'assenza il fatto che la verità è sempre altrove e il cinema non può che registrarne i fenomeni superficiali, la caduta del giovane Héctor, solitario solo e abbandonato.

Senza partner,  vessato al lavoro, ridotto a fare il guardiano notturno di una discarica di auto vecchie, con una causa in corso per un  licenziamento ingiusto, dei malditesta che lo attanagliano, una fratello colpito da una non meglio specificata malattia psicofisica, Héctor ricacciato dall'indifferenza di tutti sempre più nell'intimo della propria solitudine assiste alle ingiustizie senza potere reagire. Il padre si disinteressa del figlio menomato, la barista ne ignora la presenza servendogli il caffè mentre conversa al cellulare, l'amica che lo aiuta col fratello interessata a lui sessualmente, l'avvocata che è in combutta col datore di lavoro che lo ha licenziato, il dottore dal quale si è recato lamentando i malditesta che lo consiglia di pregare e di credere in dio, la cassiera che lo vede ogni notte che non gli concede un credito di 50 centesimi,  la società descritta nel film è terribile, amara e senza speranza.

Il gesto finale di Héctor, inconsulto e che avrà conseguenze che il film non ci mostra, è l'unico segno liberatore e paradossalmente positivo anche se non lo è affatto.

Un film splendido che si inserisce e riprende le fila di un cinema narrativo, e non di parola, oggi non più molto frequentato, apparentemente freddo e impassibile ma basta perforarne la superficie per esserne coinvolti irrimediabilmente.
 
Open 24h  (Spagna, 2010) di  Carles Torras
Cast

Amadís de Murga, José Maria Blanco, Judit Uriach, Alice Bocchi, Rubén Jiménez, Fina Rius
Sceneggiatura Carles Torras

Produzione Carles Torras (per Zabriskie Films) 

Fotografia Juan González 

Montaggio Emanuele Tiziani, Sara López

Scenografia Clara Álvarez

Premi
Festival di Málaga, 2011 Sezione UfficialeSitges IFF, 2011 Nuove Visioni
 



 

Tutte le proiezioni di CinemaSpagna sono in versione originale con sottotitoli in italiano

il programma completo è su www.CinemaSpagna.org.

Cinema Farnese Persol

Piazza Campo dè Fiori, 56 – Roma

Tel. 06 6864395

Biglietto intero: 6 euro

Biglietto ridotto: 4 euro (studenti, over 60, tutti gli spettacoli in fascia pomeridiana)

Per eventi gratuiti, consultare il programma

Promozione: Vedi 4 film, il 5° è gratuito